Inter Artes #1 Poiesis, versione integrale ridotta – Opere di Marco Ferri

Inter Artes #1 Poiesis, versione integrale ridotta – Opere di Marco Ferri

Quando

4 Settembre 2022 - 4 Dicembre 2022    
17:00 - 20:00

Orario: 17:00 sino alle 20:00 (martedì chiuso).

“Quella di Marco Ferri è una vocazione sinestetica. Le sue opere non sono solo fruibili visivamente, ma coinvolgono inevitabilmente tatto, udito, olfatto di chi sta al loro cospetto. Lavorate con una tecnica complessa, che unisce il legno alla cera d’api vergine, i colori ad olio agli acidi, il lino antico alle colle, emergono tridimensionalmente dalla parete e inondano con il loro calore, odore e spessore lo spettatore, chiamato quasi ad accarezzarle con gli occhi o ad inalarne gli effluvi. Studiate come complesse partiture ritmiche, con i loro accordi simultanei di geometrie liriche, stimolano l’ascolto selettivo di chi può ludicamente seguirne ora la fitta armonia di intrecci verticali, ora la pura melodia di linee orizzontali.”

Barbara Aniello, Poiesis, Marco Ferri, Versione integrale ridotta, Inter Artes #1, Viterbo

 

Biografia Marco Ferri

Nasce nel 1968 a Tarquinia, luogo d’elezione di molti artisti, piccola cittadina con una grande storia, che conserva la Necropoli etrusca patrimonio Unesco. Ancora adolescente, ha partecipa al laboratorio di ceramica Etrusco Ludens, ideato e diretto da Sebastian Matta: l’incontro con la ceramica, la scultura e il mondo visionario dell’artista cileno convinceranno Ferri a dedicarsi al lavoro artistico. La sua ricerca e sperimentazione ruotano attorno a un linguaggio che riesce ad esprimere e trasformare la realtà con un divertito approccio poetico. La memoria, lo scorrere del tempo e lo stupore verso la bellezza sono la sua cifra stilistica. Ceramica ma anche carta, colori, cera, legno, ferro, vetro, la manipolazione della materia diventa il mezzo per costruire una nuova, immaginifica realtà. La sua carriera espositiva inizia nel 2009 con opere in ceramica e prosegue la sua ricerca che lo porta alla scoperta di una scultura pittorica fino all’odierna predominanza del lavoro plastico che presenta superfici monocrome sapientemente intaccate da ruggine e patine. Di lui hanno scritto Luciano Marziano, Philippe Daverio, Niccolò Bonechi, Marcello Carriero, Giorgia Salerno, Francesca Baboni e Stefano Taddei, Vittoria Broggini, Ivan Quaroni, Barbara Aniello.

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